(fotografata a Monte Scalambra-Monti Ernici -Lazio)

Pholiota squarrosa (Weigel: Fr.) Kummer
Non commestibile


Strophariaceae. Cappello inizialmente globoso, poi convesso, infine spianato con umbone centrale, fittamente ricoperto da scaglie fibrillose brune a punta rialzata su una superficie gialla-ocracea o bruno-aranciata.
Lamelle fitte, adnato-uncinate, gialle, quindi bruno ruggine. Le Pholiota, a differenza dell'Armillaria mellea, fungo leucosporeo, sono ocrosporei, cioè le loro spore a maturità assumono una colorazione bruna, e questo può essere notato dal colore che le lamelle assumono con la maturazione.
Gambo cilindrico, attenuato o radicante alla base, spesso sinuoso, interamente squamoso, di colore giallastro. Anello alto sul gambo, presto lacerato e poco definito.
Carne gialla; odore leggermente rafanoide; sapore amaro.
Cresce cespitoso, abbondante e comune come parassita o saprofita di conifere e latifoglie, estate-autunno.
Per l'habitat e la modalità di crescita questa specie viene molte volte confusa con l'Armillaria mellea, lo scambio fortunatamente non porta a delle gravi conseguenze, anche perché il sapore amaro e sgradevole del fungo descritto farebbe comunque rifiutare il suo consumo.

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