(fotografata sul Monte Circeo -Lazio)

Amanita ovoidea (Bull.: Fr.) Link
Farinaccio

SOSPETTO


Amanitaceae. Pur essendo citato dalla varia letteratura come fungo scadente, ma commestibile, sono note situazioni di avvelenamenti che hanno interessato l'apparato gastro intestinale, dovuti al consumo di questa specie. Trattandosi poi di una Amanita bianca, anche se alcuni caratteri morfologici risultano inconfondibili, esiste un elevato rischio di confusione con la velenosa A. proxima e le terribili A. verna, A. virosa, A. phalloides var. alba, tutte velenose mortali. Per quanto fin qui esposto, risulta evidente l'opportunità di astenersi dal considerare questa specie per scopi alimentari.
Cappello 10-20 cm, massiccio e carnoso, prima emisferico poi convesso, a maturità piano-depresso, in esemplari vetusti può presentarsi anche revoluto. Orlo spesso, unito e liscio, mai striato, debordante; sovente appendicolato da residui cremosi del velo imeniale. Di aspetto bianco-avorio, sericeo con lucentezza perlacea, glabro e solitamente sgombro da residui del velo primario.Lamelle libere o appena inserite sullo stipite con un dentino, fitte e sottili, bianco crema, a maturità presentano delle sfumature o riflessi crema-rosati negli spazi interlamellari. Filo minutamente fioccoso, presenza di numerose lamellule tronche. Gambo robusto ma slanciato, cilindrico e progressivamente dilatato verso il basso, talvolta svasato verso l'apice; con bulbo ovoide più o meno radicante. Pieno, sodo e carnoso, bianco con superfice percorsa da fini fiocchi cremosi e detersili, concolori. Anello fragile, collocato molto in alto, preferibilmente il distacco avviene nella zona immediatamente vicina al gambo, cosa peraltro unica nel genereAmanita, tanto che i residui sono più facilmente riscontrabili sul bordo del pileo anziché nell'intorno del gambo stesso. Molto fugace, fragile e senza conistenza, si dissolve infatti in tanti piccoli fiocchi soffici e cremosi, burrosi, molto simili come consistenza alla panna montata. La volva è membranacea, spessa, persistente ed inguainante nella parte basale. Il colore della stessa è interamente bianca, o con piccolissime granulazioni ocracee, questa colorazione rimane costante anche in esemplari molto maturi o vetusti, tale carattere è particolarmente importante in quanto ci aiuta a distinguerla dalla Amanita proxima, molto simile, che però presenta una volva ocracea. Questa colorazione ocracea è già presente nei primordi, non è quindi attribuibile a fattori ambientali, rientrando a pieno titolo, per la costanza, tra i caratteri morfologici distintivi tra le due specie. Carne soda, assai abbondante, bianca ed immutabile, compatta nel gambo, un po' ovattata nel cappello. Odore tipico dolciastro forte al primo impatto ma poi disgustoso .
Specie termofila, ambienti tipici della macchia mediterranea e dei boschi litoranei, su terreni sabbiosi e calcarei. Stagione di crescita dal primo autunno fino ad inverno inoltrato.

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